31 Mar ECO: domenica 2 aprile 2023
DOMENICA DELLE PALME
Vangelo di Matteo 21,1-11:
Giunti nei pressi di Gerusalemme, entrarono a Betfage, presso il monte Ulivo. Allora Gesù mandò due discepoli a caricarli: andate nel villaggio di fronte e subito troverete un asino legato e un asinello accanto a lei. Liberala e portala da me. Se qualcuno ti dice qualcosa, dirai loro che il Signore ha bisogno di loro. E li restituirà immediatamente.
Questo avvenne perché si compisse quanto era stato annunciato dal profeta: «Dite alla città di Sion: guardate il vostro re che viene: umile, su un asino e un asino, figlio di una mula».
I discepoli andarono e, seguendo le indicazioni di Gesù, gli portarono l’asino e il puledro. Gettarono su di loro i mantelli e il Signore montò. Una grande folla tappezzò la strada con i suoi mantelli. Altri tagliavano i rami degli alberi e ne tappezzavano il sentiero. La folla, davanti e dietro di lui, esultava: “Osanna al Figlio di Davide! Beato colui che viene nel nome del Signore. Osanna all’Altissimo!”
Quando entrò a Gerusalemme, l’intera popolazione commossa chiese: chi è questo? E la folla rispose: è il profeta Gesù, di Nazaret di Galilea.
Commento:
IL TUO RE ARRIVA UMILE E PACIFICO
La Domenica delle Palme la Chiesa propone una duplice celebrazione del Mistero di Cristo. Matteo narra l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, che commemoriamo con la processione di Ramos, ma poi, nell’Eucaristia, leggiamo la Passione del Signore. Può sembrarci un controsenso che la liturgia, nello stesso giorno, celebri il “trionfo” di Gesù e la sua morte.
Gesù entra a Gerusalemme, tra le acclamazioni entusiastiche dei suoi seguaci, e subito dopo lo vediamo, solo e abbandonato, soffrire la sua Passione e morte sulla Croce. Non rimaniamo nell’entusiasmo iniziale, né nella contraddizione, perché proprio il trionfo di Gesù è, superando ogni paura e ogni dolore, dare la sua vita fino alla fine. Quella stessa processione, con palme e ulivi, ci conduce, camminando con Gesù, alla Croce dove è avvenuto il suo autentico trionfo.
E noi, come intendiamo “essere vincenti”? Ci abituiamo a vedere sui media “ingressi trionfanti” di celebrità, atleti, attori, cantanti… ostentando con orgoglio trofei, divise, costumi spettacolari… È facile pensare che il successo stia vincendo: denaro, fama, prestigio, posizioni, potere… Gesù è Re Trionfante nell’umiltà e nella pace; si lascia acclamare dai semplici che ricordano il bene ricevuto da lui e lo acclamano con speranza come Salvatore, e così sarà. La salvezza verrà proprio perché questo “Re umile e pacifico” darà la sua vita nella fedeltà e nell’obbedienza al Padre e nel servizio a TUTTI i suoi fratelli… Matteo nel suo racconto della Passione presenta Gesù come l’atteso annunciato da i profeti. Ma il suo messianismo, il suo trionfo, ha il volto del Servo sofferente e fedele.
E noi, quale trionfo stiamo perseguendo? Fiduciosamente! ci sentiamo invitati a seguire Gesù in un servizio umile, pacifico e fedele ai fratelli.