14 Mar ECO: domenica 17 marzo 2024
Vangelo di Giovanni 12,20-33:
“In quel tempo, tra coloro che erano venuti a celebrare la festa, c’erano alcuni Greci; Questi, avvicinandosi a Filippo, di Betsaida di Galilea, lo supplicavano: “Signore, vogliamo vedere Gesù”.
Felipe andò a dirlo ad Andrés; e Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.
Gesù rispose loro: “È venuta l’ora che il Figlio dell’Uomo sia glorificato. In verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane sterile; ma se muore, produce molto frutto. Chi ama se stesso è perduto, e chi odia se stesso in questo mondo sarà salvato per la vita eterna. Chi vuole servirmi, mi segua, e dove sono io, lì sarà anche il mio servitore; Chi mi serve, il Padre lo ricompenserà. Ora l’anima mia è agitata, e che dirò?: Padre, liberami da quest’ora. Ma se per questo fossi arrivato a quest’ora. Padre, glorifica il tuo nome”.
Allora venne una voce dal cielo: “L’ho glorificato e lo glorificherò ancora”.
Le persone che erano lì e lo udirono dissero che era stato un tuono; Altri dicevano che un angelo gli aveva parlato.
Gesù prese la parola e disse: “Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora il mondo sarà giudicato; ora il Principe di questo mondo sarà scacciato. E quando sarò elevato sopra la terra attirerò tutti a me. Ha detto questo, facendo capire alla morte che stava per morire”.
Commento:
“VOGLIAMO VEDERE GESÙ”
In questa quinta domenica di Quaresima ci troviamo di fronte ad una situazione intrigante: alcuni greci, noti per la loro tradizione filosofica e la ricerca della conoscenza, esprimono il desiderio di vedere Gesù. A questa richiesta Gesù offre una risposta profonda, annunciando la sua morte imminente e la sua glorificazione attraverso di essa. I greci avrebbero potuto aspettarsi da Gesù una dimostrazione del suo insegnamento o un dialogo intellettuale. Gesù però va oltre le aspettative umane.
Mentre ci avviciniamo alla festa di Pasqua, è un momento opportuno per sederci e riflettere se le nostre aspettative e il nostro approccio a Gesù sono in linea con la nostra fede. La fede cristiana invita noi credenti a identificarci con la morte e risurrezione di Gesù. Ciò implica non solo credere intellettualmente a questi eventi o partecipare alle celebrazioni liturgiche, ma anche vivere in conformità con le loro implicazioni: una vita donata al servizio degli altri, come il chicco di grano che muore donando una nuova vita. Dobbiamo lasciare andare le nostre stesse aspettative per incontrare Gesù nella sua vera gloria, manifestata sulla croce.
Thi Hoan Vo
Missionario Clarettiano